Nel settore agricolo e vinicolo la formazione di calcare comporta seri problemi negli impianti idrici di irrigazione e lavaggio.
Negli impianti di irrigazione fisso, semifisso o mobile, con spesso gocciolanti interrate in subirrigazione il problema principale è la calcite, ovvero la forma cristallina del carbonato di calcio che si trova comunemente nelle acque. Tale forma si attacca alle superfici dei condotti creando i depositi di calcare.
Per ogni tipologia di impianto, H₂O Genius Green riduce fortemente i costi dovuti agli intasamenti sia delle gocciolanti che dei blocchi delle valvole di zona. L’azione del trattamento oltre a migliorare l’aspetto tecnico degli impianti, coinvolge anche l’interazione tra la pianta ed il suolo dov’è stata seminata.
H₂O Genius Green agisce grazie ad un’intensa emissione elettrostatica. Questo trattamento prende il nome di energizzazione o attivazione che viene trasmessa all’acqua dal sistema H₂O Genius. Oltre a risolvere il problema del calcare l’acqua attivata viene più facilmente assorbita con le sostanze nutrienti dalle radici delle piante. Questo trattamento cambia le dinamiche di crescita perchè si facilita l’immagazzinamento dei nutrienti.
L’attivazione dell’acqua è un processo elettromagnetico che ne cambia la caratteristica fisica. A scoprire modalità ed effetti dell’attivazione fu il chimico Italiano, Prof. Giorgio Piccardi.
L’attivazione dell’acqua con la tecnologia H2O Genius si ottiene facendo scorrere l’acqua all’interno di un tubo in polietilene reticolato per acqua potabile. Al suo esterno, un conduttore metallico viene sottoposto ad un forte campo elettromagnetico alternato: questo campo elettromagnetico sollecita fortemente il legame molecolare dell’acqua e, per effetto-corona, alcuni elettroni passano dal conduttore e, attraversando lo strato di polietilene, raggiungono l’acqua per legarsi alle sue molecole.
Gli effetti sono:
o aumentare l’indice REDOX
o ottenere un cristallo di calcite in forma di aragonite
o ridurre la carica batterica
o ridurre la dimensione dei cluster
L’acqua che subisce questo trattamento, non subisce nessuna modifica delle sue caratteristiche chimiche ed organolettiche. Semplicemente diminuisce la sua ossidazione nei confronti del ferro perché, aumentando il suo indice Redox, non aggredisce più i metalli e non incrosta più l’interno delle tubazioni o impianti idrici.
L’acqua, se potabile prima del processo, rimane ovviamente potabile, la sua trasparenza non cambia, il suo sapore non cambia.
L’acqua così trattata si ionizza perché aumentano gli elettroni nel legame molecolare.
In questa prima fase di “attivazione dell’acqua” il cristallo del calcare da calcite si trasforma in aragonite, che resta in sospensione e viene facilmente trascinata via dal flusso dell’acqua stessa. L’aragonite è l’altra forma cristallina del carbonato di calcio che a differenza della calcite, ha la caratteristica di non attaccarsi alle superfici dei condotti, ma rimane in sospensione nell’acqua.
Si riducono quindi le dimensioni dei gruppi di aggregazione delle molecole, così aumenta la capacità di penetrazione dell’acqua e di scioglimento di eventuali incrostazioni, contribuendo all’eliminazione del biofilm batterico e migliorando le caratteristiche fisiche dell’acqua.
L’acqua infine viene ionizzata incrementando l’indice REDOX ed acquisisce la caratteristica di essere meno aggressiva verso i metalli.
In tutte queste fasi la composizione chimica e organolettica rimane inalterata.
Il calcare depositato all’interno delle tubazioni si microfessura per effetto meccanico e termico. La calcite, ripara le microfessurazioni aumentando sempre più il sedimento. Con la trasformazione della calcite in aragonite, il vecchio deposito calcareo si frantuma nel tempo in piccoli granelli che defluiscono naturalmente nel flusso dell’acqua.
Anche la riduzione delle dimensioni dei gruppi di aggregazione delle molecole conferisce all’acqua una maggiore capacità di penetrazione e scioglimento contribuendo all’eliminazione delle vecchie incrostazioni.